DONNA CIBO ED AFFETTI
Data pubblicazione: 22 Ottobre 2019
Esiste uno stretto e profondo legame tra la donna ed il cibo, questo rimane uno dei temi più sentiti dal sesso femminile. Per noi donne il legame affettivo verso il cibo è duplice: come figlie e come madri, o comunque come dispensatrici di nutrimento.
Dice la psicoterapeuta Flavia Flacco nel suo bellissimo libro “L’invisibile in menopausa” “..il cibo ha un forte legame simbolico con il femminile tanto che si potrebbe parlare di stretta analogia tra cibo e donna. La madre è simbolo di nutrimento spirituale e fisico; è lei che ci ha nutriti dentro il contesto della relazione” quindi la rappresentazione mentale che il cibo ha per ognuno di noi nasce da questa relazione per poi svilupparsi nel corso della nostra vita a seconda delle nostre esperienze.
In questi anni le donne sono state le maggiori fruitrici dei corsi di formazione e delle consulenze alimentari di Mangiarsano e noi ci sentiamo veramente tranquille nel proporre loro un’alimentazione basata su cereali integrali, legumi, verdure di stagione e condimenti di qualità, perché sappiamo che è la più rispettosa della natura femminile. Questo lo abbiamo spiegato in dettaglio nelle molte serate abbiamo dedicato e che dedicheremo anche in futuro alle donne, ma, riprendendo il discorso iniziale, possiamo notare come il rapporto che una persona, e nello specifico una donna, ha con il cibo può essere equilibrato, oppure può richiamare altre problematiche.
Facciamo un esempio: quasi tutte le donne dalla pubertà alla maturità temono d’ingrassare. Durante il climaterio e nella menopausa questa paura aumenta e si carica di nuovi significati. In questo particolare momento di vita la donna sta elaborando una nuova immagine di sé e la paura d’ingrassare può essere messa in relazione alla paura di non essere più in grado di sedurre. Ci sono donne che pur di dimagrire e sentirsi giovani mettono in atto diete estremamente carenti e squilibrate, si sottopongono a stress fisici, al contrario ci sono donne che, venendo meno la propria attrattiva fisica, si lasciano andare ad eccessi. Ci dice Flavia Facco. “Il rapporto con il cibo inoltre può essere espressione di tendenze aggressive rivolte verso di sé attraverso l’introduzione di sostanze altamente inquinanti per l’organismo quali ad esempio l’alcol o il fumo. Anche il comportamento nella regolarità e nelle modalità di consumazione del pasto denotano e ci raccontano qualcosa sul carattere di una persona. L’abitudine sempre più invalsa a consumare pasti frettolosamente in ambienti rumorosi e scomodi con alimenti preconfezionati denota un rapporto poco attento alla propria salute. Il rapporto con il cibo può essere distorto da errate convinzioni dovute ad ignoranza, da abitudini di vita che esprimono disamore per se stessi.” E questo problema, naturalmente, riguarda anche il sesso maschile.
A volte si può essere dipendenti dal cibo, che in questo caso ha una funzione compensatoria di carenze affettive, per crisi coniugali o vissuti d’abbandono. In questi casi è difficile accettare delle limitazioni alimentari se nel contempo non si riesce a prendere coscienza di questi sentimenti. Molto spesso senza un lavoro introspettivo su di sé ogni consiglio di alimentazione, seppure corretto, è destinato a fallire.
La donna ha un ruolo importante all’interno della famiglia nel preparare il cibo per gli altri. Anche in questo ruolo può avere un’ atteggiamento equilibrato oppure cucinare può essere sentito come un dovere pesante. Questo momento può essere vissuto con piacere oppure generare ansie di inadeguatezza, può essere una forma di riscatto di una scarsa autostima….insomma i sentimenti che si muovono intorno al cibo sono tanti e riflettono il nostro carattere. Dato il forte legame affettivo con il cibo a tutte noi possono essere capitati periodi di vita in cui questo si è caricato di altre problematiche ed entro certi limiti è normale, l’importante è averne consapevolezza.
Un’alimentazione equilibrata, come quella da noi proposta, può dare enormi benefici sull’umore e sul modo d’ affrontare i nostri problemi.
Che consigli dare alle nostre amiche donne?
Evitare il “fai da te” dando credito agli pseudo esperti delle riviste femminili o della Tv. Rarissime sono le eccezioni in cui in televisione si dica qualcosa di serio sul cibo.
Il concetto di dieta è limitativo, una dieta ha un’ inizio ed una fine, quello che noi proponiamo è un’alimentazione che si basa su principi d’equilibrio miranti a rafforzare ogni aspetti della salute
la persona a cui ci affidiamo per consulenze alimentari deve conoscere il cibo a 360°, non solo la sua composizione chimica, che nutrienti ci sono in un’ alimento, ma soprattutto che effetto avrà nel mio organismo, la sua natura energetica (mi può indebolire o creare tensione, mi può rilassare e rafforzare….). Inoltre è importante che il terapista alimentare entri in un rapporto empatico, modulando il suo intervento in base alle particolari necessità di chi ha di fronte.
Se ci accorgiamo di non riuscire, per periodi troppo prolungati, a fare ordine nella nostra alimentazione e nel nostro stile di vita, nonostante una forte motivazione e consigli alimentari corretti, occorre evitare atteggiamenti moralistici verso di sé (ho poca volontà, sono golosa…), questi servono solo a peggiorare la situazione aumentando la frustrazione, piuttosto è opportuno chiedersi come mai, favorendo l’emergere e la soluzioni delle problematiche sottostanti al nostro rapporto con il cibo. A volte può essere utile farsi aiutare in questo lavoro introspettivo con idonee terapie: può essere un buon momento per fare ordine non solo nella nostra alimentazione ma anche nelle nostre emozioni.